ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Mochi di Levanella  (AR) - 4E

Fiumi, l’acqua è agli sgoccioli?

Come è cambiato l’«oro blu» che scorre nelle nostre terre: un viaggio di scoperta nel territorio

Le problematiche legate ai cambiamenti climatici e le conseguenti influenze sulla temperatura e le precipitazioni non sono argomenti semplici da capire per noi bambini anche perché non riusciamo a fare il confronto con il clima che c’era fino a qualche anno fa. Possiamo però riflettere su come questo inverno, appena passato, non sia stato freddissimo e come sia piovuto poco. Possiamo osservare, passeggiando nelle nostre realtà, che ruscelli e fiumi sono quasi asciutti e vediamo anche quante volte il nonno innaffia l’orto perché in pochi giorni il terreno diventa asciutto.

Ci sono poi piogge improvvise seguite da lunghi periodi senza precipitazioni. La regolarità climatica e la portata dei corsi d’acqua hanno sempre avuto molta importanza nella storia dell’uomo, tanto che le prime civiltà si erano stabilite proprio lungo i grandi fiumi per potersi dedicare all’agricoltura, al commercio fluviale e migliorare la propria vita.

Molti popoli riconoscevano così tanto la loro importanza da considerarli sacri. La vita era regolata dalla natura e dal susseguirsi delle stagioni. Oggi i nonni ci dicono che “Non esistono più le stagioni!”, così il periodo di morbida di un fiume in cui l’acqua è abbondante che corrisponde all’inverno e il periodo di magra che corrisponde all’estate, sembrano non esserci più.

Guardando la cartina dell’Italia con i suoi fiumi e gli affluenti si ha l’impressione di un territorio ricco d’acqua che non deve preoccuparsi per la siccità. Il clima attuale mostra però una realtà differente: molti fiumi sono in secca e lo stesso Po è sotto l’attenzione degli esperti perché la sua portata media è molto ridotta. Questo problema crea difficoltà soprattutto al settore agricolo e alla floricoltura influendo anche sulle piante più resistenti come la vite e l’ulivo.

Queste colture che hanno da sempre beneficiato solo delle precipitazioni stagionali, ora hanno bisogno di essere innaffiate. La ricerca sta cercando delle strade alternative per utilizzare l’acqua e programmare le irrigazioni. Si stanno usando dei sensori che calcolano l’umidità del suolo e delle centraline meteo che forniscono dati climatici; cosi si osserva il suolo, lo stato di salute di una pianta e l’umidità dell’atmosfera, in modo da calcolare il bisogno di acqua in un preciso periodo evitando sprechi. Nel quotidiano, il settore agricolo, utilizza tecniche semplici e facili da attuare.

 

Il settore agricolo ha risentito molto della siccità degli ultimi anni per questo sono stati molti i progetti e le idee messe in campo. Ecco alcune strategie che contribuiscono al risparmio d’acqua in agricoltura: Creare suoli ricchi di materiale organico: viene preparato un compost ricco di lombrichi per accelerare il processo di decomposizione. Un suolo con molta materia organica conserva l’umidità ed è più fertile; Pacciamatura intensiva: si mettono cartoni o giornali in cima alla zona coltivata, si aggiunge materiale organico e si conclude con uno spesso strato di paglia. Questa tecnica evita l’evaporazione e consente di utilizzare poca acqua; Usare piante adatte al clima presente sul territorio interessato. Questa tecnica consente non solo di usare meno acqua, ma anche il potenziamento delle piante autoctone; Piantare ad alta densità: si mettono insieme piante amiche che si proteggono tra loro e che non competono per gli stessi nutrienti dal terreno. Questo diminuisce la crescita di erbe malevole, migliora la biodiversità e incrementa la resa; Modellare il suolo: dossi e avvallamenti per dirigere l’acqua dove è necessaria. Con le tecniche per combattere la siccità… il mondo non scomparirà!

 

L’esperto risponde alle nostre domande: La scarsità di piogge ha influito sul tuo lavoro? «In parte sì. Periodi come questi si sono già verificati, per questo in azienda abbiamo costruito un laghetto nel quale raccogliamo, durante l’anno, l’acqua dei tetti delle serre. Non piovendo però il livello è diminuito». Come irriga le piante? «Per risparmiare acqua utilizziamo l’irrigazione a goccia: c’è un tubo con dei fori nei quali vengono inserite piccole cannucce che chiamiamo “spaghetti”, dalle quali escono goccioline ad una pressione molto bassa per dare alla pianta solo l’acqua di cui ha bisogno».

Utilizzi altre strategie? «Per aiutare le piante è importante che il terreno sia ricco di humus che trattiene acqua ed è ricco di microrganismi: così hanno l’acqua e il nutrimento. In mancanza di humus si possono aggiungere dei granuli di pomice, un minerale vulcanico, anch’esso ricco di microrganismi e capace di trattenere molta acqua che cede alla pianta quando quest’ultima ha terminato la sua riserva.

PARLANDO D’ACQUA E’ ARRIVATA LA PIOGGIA Mentre intervistavamo Marco ha iniziato a piovere davvero!

STUDENTI Leonardo Camiciotti, Federica Cioncolini, Eduard Gabriel Ciulbea, Vincenzo Di Febbraro, Leonardo Gallai, Matteo Gragnoli, Saimon Guedes Pereira, Eleonora Lugas, Matilde Magi, Marco Mucci, Allegra Polverini, Liam Gabriel Segoni, Andrea Semplici INSEGNANTI Lucia Carmela Formichella Antonella Musso PRESIDE Vincenzo Caldarella

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso