ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC Carlo Cassola di Cecina (LI) - 2G

LGBTQ+ e il riconoscimento dei diritti

Il lungo cammino verso la totale uguaglianza. L’importanza dei ’pride’ per dimostrare l’appartenenza

In quest’ultimo periodo il numero di persone che fanno parte della comunità LGBTQ+ sta aumentando, insieme, purtroppo, al numero di persone che non la accettano. L sta per “lesbica”, G per “gay”, B per “bisessuale”, T per “transgender, Q per “queer” (cioè le persone che stanno ancora interrogando la propria identità) e il + è per tutte le altre categorie che non hanno ancora un nome. Al giorno d’oggi, purtroppo, questa comunità non è ancora del tutto accettata, e in alcuni paesi è addirittura illegale fanne parte (Pakistan, Iran, Iraq, Algeria, Etiopia, ecc.), oppure, anche se in un paese libero, le persone LGBTQ+ vengono maltrattate pesantemente o discriminate. In Italia, ad esempio, molte persone sono state aggredite e alcune addirittura quasi uccise solo perché facenti parte di questa comunità. Molto importanti per sensibilizzare sull’argomento sono i Pride, manifestazioni organizzate dalle associazioni LGBTQ+ nelle varie città del mondo.

In inglese pride significa proprio orgoglio, ed infatti queste manifestazioni hanno lo scopo di dimostrare la convinzione nell’appartenere a questa comunità, senza vergogna o paura di discriminazioni, e vi partecipano anche tutti coloro che sostengono la causa. Questi eventi prevedono spesso concerti, manifestazioni sportive, feste in strada e cortei; uno dei più interessanti e colorati è il “Canal Parade”, che si svolge ogni anno a Amsterdam tra luglio e agosto su moltissime barche che sfilano lungo i canali della città. La strada verso il pieno riconoscimento dei diritti è ancora lunga, anche se ognuno dovrebbe essere e sentirsi libero di scegliere cosa fare e chi amare. Ad esempio, un’altra questione molto discussa ultimamente è quella dei figli delle coppie omosessuali. I metodi per poter accrescere la famiglia sono due: l’adozione o la maternità surrogata, prevista solo in alcuni paesi (Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca) e spesso utilizzata anche da coppie eterosessuali con problemi di salute. Nel nostro Paese se ne sta molto parlando perché è di qualche settimana fa la circolare del Prefetto al Comune di Milano che blocca i certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie arcobaleno in Italia. Questa decisione lascerà moltissimi bambini privi di diritti e con un solo genitore ufficialmente registrato. Dall’Europa è già arrivato un provvedimento che condanna l’Italia per questa mancata registrazione.

 

Il coming out è un processo di auto accettazione che può durare tutta la vita. L’espressione significa “uscire fuori”, “rendersi visibili”, e indica la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. Outing significa invece rendere pubblico l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona. L’omofobia è la paura irrazionale nei confronti dell’omosessualità, basata sul pregiudizio. Molte persone per via di questi giudizi si sono tolte la vita perché non si accettavano e non venivano accolte nella comunità.

Gli adolescenti e i giovani adulti mostrano tassi tra i più alti di tentativi di suicidi. Negli ultimi anni ci sono stati più di venti suicidi solo negli Stati Uniti.

Uno di questi è stato quello di Leelah Alcorn, una transgender statunitense, il cui suicidio ha attirato l’attenzione internazionale.

Mediante una lettera d’addio inviata sul suo blog, ha descritto le norme sociali che colpiscono le persone transgender e ha espresso la speranza che la sua morte avrebbe potuto aprire un dibattito sulla discriminazione e la mancanza di sostegno a cui sono soggetti.

 

La comunità LGBTQ+ è rappresentata da diverse bandiere.

La bandiera dell’orgoglio bisessuale, inaugurata il 5 dicembre del 1998 è stata progettata da Michael Page per rappresentare e migliorare la visibilità della comunità bisessuale.

Page, ispirandosi al simbolo dei biangoli, dispone due larghe strisce orizzontali, magenta sopra e blu scuro sotto, separate da una striscia più sottile al centro di color lavanda.

Il magenta rappresenta l’attrazione per lo stesso sesso, il blu l’attrazione per il sesso opposto, mentre la lavanda al centro simboleggia l’attrazione per entrambi i sessi. I colori sono stati selezionati tramite il sistema Pantone.

La bandiera pansessuale fu pubblicata per la prima volta nel 2010.

È composta da tre strisce orizzontali di colore rosa acceso, che rappresentano l’attrazione verso persone che si identificano in un genere femminile, giallo simboleggia l’attrazione verso persone che si identificano non binarie, e celeste, per rappresentare l’attrazione verso persone di sesso maschile.

Dirigente: Cecilia Cariello Professoressa: Caterina Parrini Alunni: Giovanni Agostini, Vittoria Bicchielli, Anna Borghi, Elia Brotini, Giulia Cavallini, Jacopo Di Buduo, Omar Di Buduo, Viola Ferretti, Alice Marino, Matilde Marrocchesi, Lorenzo Massellucci, Aurora Meduri, Matteo Melai, Sarah D. Melia, Matteo Mengozzi, Vincenzo Milana, Delia I. Motfolea, Stefano Nucci, Sandra Poli, Francesco A. Righi, Eleonora Rossi, Rebecca Stefanini, Roberto A. Stoian

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