ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Ippolito Nievo di Pienza (SI) - 2A

Sfida vinta: Sport batte Bullismo 2 a 0

Una formula valida per aiutare gli adolescenti nella crescita fisica, mentale e sociale

E’ noto fin dall’antichità che lo sport ha due obbiettivi: il benessere fisico e quello mentale. Il primo presenta molti vantaggi: contrastare alcune malattie legate alla sedentarietà, come per esempio l’obesità, aiutare i ragazzi nel mantenere una postura equilibrata e far crescere in modo armonico la massa muscolare. Le diverse attività sportive sviluppano particolarmente differenti parti del corpo. Ad esempio, il calcio e la bicicletta accrescono principalmente gli arti inferiori e la fascia addominale, invece il nuoto la parte delle spalle e il tennis le braccia. Comunque, alla fine per tenersi in forma, non è necessario praticare uno sport, ma è sufficiente una corsetta all’aria aperta. I ragazzi, ma soprattutto gli adulti, fanno attività fisica, soprattutto per liberare ed aprire la mente. Quando un adolescente è arrabbiato con se stesso e con il mondo intero per sfogarsi dà il meglio di sé nel suo sport. Spesso quando ci alleniamo con gli amici non abbiamo pensieri negativi perché ci stiamo divertendo; per questo è consigliato fare sport di gruppo, per allontanare la negatività ed emanare positività. Quando facciamo attività fisica siamo meno stressati perché tiriamo fuori tutta la nostra rabbia, è come se urlassimo con le azioni quello che la voce non riesce a dire. Il benessere mentale passa anche attraverso un miglioramento della nostra capacità di comunicazione e attenzione. Tanto per far un esempio nella pallavolo per far bene il bagher o una schiacciata bisogna essere ben concentrati, esattamente come dobbiamo essere ben concentrati a scuola per ottenere buoni risultati. Inoltre, praticare sport è un ottimo antidoto contro un fenomeno che imperversa fortemente tra gli adolescenti: il bullismo. Il punto forte dei bulli è prendere in giro le persone più fragili e con una corporatura diversa dai comuni standard, invece lo sport insegna ad accettare tutte le diversità fisiche. Basti pensare che esistono anche le paraolimpiadi, in cui tutti, anche chi ha brutte menomazioni, possono partecipare e vincere. Difficilmente chi è appassionato di sport diventerà un bullo perché è abituato a stare in squadra, ad accettare altri e a confrontarsi. Inoltre, se si è sportivi nelle varie discipline è molto più difficile essere bullizzati. Il bullismo insomma è la negazione stessa della sportività. Lo sport, quindi, può essere considerato una formula vincente per aiutare gli adolescenti nella crescita fisica, mentale e sociale, intesa come rapporto con gli altri.

A margine della nostra inchiesta, per avere un’idea più precisa di quanto stiamo trattando, abbiamo fatto un sondaggio tra le tre classi della nostra scuola, la media Ippolito Nievo di Pienza, per vedere quali siano gli sport più praticati. Sicuramente, il più gettonato è la pallavolo, che viene giocata da ben 18 ragazzi, soprattutto nella nostra classe. Al secondo posto della classifica si trova un altro sport, che, anche se molto praticato, si distacca di tanti voti dalla pallavolo: è la danza, con 6 alunni. A seguire, a pari merito, troviamo tre sport con lo stesso numero di voti: l’atletica, il tennis e il basket. In totale 5 ragazzi per ogni tipologia di attività. Al contrario delle aspettative il calcio, lo sport più amato al mondo, nel nostro sondaggio ha collezionato solo 4 ragazzi interessati. Quasi a conclusione della classifica, è presente un pareggio con 2 punti ciascuno per tre tipi di sport: il ciclismo, l’equitazione e il nuoto. Infine ci sono la ginnastica ritmica e il pattinaggio che hanno solo un punto. Come ultima osservazione, si rileva che in tutta la nostra scuola, cioè in un totale di 51 alunni, ben 8 ragazzi non praticano nessuno sport.

Non sempre gli adulti sostengono i ragazzi nello sport, ma a volte mettono pressione e, senza volerlo, fanno perdere interesse. Gli allenatori, per esempio, non sempre incitano i ragazzi a migliorare, ma in certi casi li screditano e li umiliano. Durante le partite, vengono fatti giocare solo i più bravi, quelli che garantiscono la vittoria, mentre glialtri non vengono neanche presi in considerazione. Anche i genitori spesso non aiutano i propri figli. Di fronte ad una brutta prestazione durante la partita, si arrabbiano e addirittura, in alcuni casi, li puniscono. A volte sono contrari allo sport scelto dai ragazzi e provano in ogni modo, anche con ricatti, a far praticare ai figli lo sport che proprio i genitori ritengono più opportuno o, peggio ancora, quello che loro prediligevano da giovani. Può capitare che durante le partite, nelle tribune, scoppino delle liti tra adulti con insulti e minacce, che danno un cattivo esempio ai ragazzi. In conclusione, secondo noi, chi pratica sport dovrebbe avere la libertà di scegliere l’attività che più l’appassiona con il supporto di genitori e allenatori.

Classe 2A : Noemi Bernardini, Sofia Bernardini, Giulio Bindi, Tommaso Cappelli, Giulia Chechi, Aurora Duchini, Emma Fabbrizzi, Raffaele Franci, Melissa Giuliacci, Stella Licorni, Greta Lorenzetti, Lucia Magnaterra, Anita Maramai, Gabriela Mircheva Naydenova, Ambra Morucci, Pieralì Sajid Osorio, Giovanni Pagliaccia, Noemi Petreni, Matilde Pisano, Vanessa Poggialini, Ascanio Savignano, Jacopo Voigtmann, Giulia Maria Voinea.

Docentitutor: MichelaDella Giovampaola e Cesare Franci Dirigente scolastico: Caterina Mangiaracina

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