ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola secondaria di primo grado Galileo Galilei di Casola in Lunigiana (MS)

Gli insetti nella nostra alimentazione

La popolazione mondiale è in crescita e nel giro di qualche decennio le risorse saranno sempre più scarse

Si prevede che nel 2050 la popolazione crescerà a dismisura e saremo in più di 9 miliardi di persone: le risorse saranno sempre più scarse e gli insetti potrebbero essere una risposta al problema. Tuttavia il loro consumo in alcune parti del mondo non è nuovo perché essi fanno già parte delle loro abitudini alimentari. Nell’Unione Europea gli insetti sono stati autorizzati come specie alimentari solo nel 2018. Nel gennaio del 2023 l’UE ha autorizzato la commercializzazione della farina di grillo domestico. Il primo regolamento è stato promulgato il 15 maggio 1997 e dopo una valutazione scientifica effettuata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) gli Stati membri hanno dato alla Commissione il permesso per autorizzare un operatore del settore alimentare a immettere il suo prodotto sul mercato dell’UE. Ma è sicuro mangiare insetti? Pare di sì. Gli alimenti, per essere commercializzati, ricevono l’autorizzazione solo se non presentano rischi per la salute umana. Per le persone che soffrono di allergie alimentari esiste un elenco con indicati gli elementi che devono necessariamente essere segnalati sull’etichetta, come uova, latte, pesce, crostacei e ora anche gli insetti, così le persone che soffrono di allergie alimentari possono evitare prodotti contenenti sostanze alle quali sono sensibili. Le specie di insetti commestibili sono molte. Grilli, cavallette e tarme della farina probabilmente saranno i primi insetti che inizieremo a mangiare. Nel mondo si consumano più di 1.900 specie di insetti e quelli più comunemente usati sono coleotteri, lepidotteri, api, vespe, formiche, cavallette, locuste, grilli, cicale, cicaline, cocciniglie, cimici, termiti, libellule e mosche. Tra i consumatori le opinioni a proposito del consumo degli insetti sono variegate. In Europa esistono molte diffidenze sul consumo alimentare di insetti soprattutto perché non si è abituati a mangiarli, al contrario di quanto avviene in Asia o in alcune parti dell’Africa e nel Sud America dove mangiare insetti è da tempo abituale. In Danimarca sono stati inventati gli ’hotel di insetti’: nella capitale danese, a Copenaghen, infatti è stato sperimentato il primo “hotel” in una casa della cultura, consistente in una mini fattoria chiusa, dalle dimensioni di 1 metro per 50 cm, da collocare in cucina e che in un mese produce l’equivalente di 1 chilo e mezzo di carne d’insetto (soprattutto grilli), cibo ricco di vitamina B12, ferro e magnesio. Il comune di Copenaghen ha inaugurato un progetto per allestire condomini con ’hotel di insetti’.

Ci siamo confrontati tra le classi e abbiamo constatato che alcuni compagni avrebbero assaggiato gli insetti o alimenti contenenti insetti, altri no. Successivamente ci siamo chiesti perché dovremmo introdurre nella nostra alimentazione gli insetti. La farina di grillo o altro insetto, ad esempio, può essere una buona alternativa proteica per ridurre le emissioni di CO2, poiché tarme, grilli, formiche, vespe e scarafaggi, rispetto agli allevamenti di carne tradizionale, consumano meno suolo, richiedono meno acqua e producono meno emissioni a parità di peso. Tale alimento, inoltre, è poco grasso, ricco di proteine, minerali e vitamine e in più può rafforzare il sistema immunitario. Gli insetti, inoltre, hanno un elevatissimo “indice di conversione alimentare”, sono molto efficienti nel trasformare in massa quello che mangiano e sono in gran parte edibili poiché dell’insetto spesso si mangia quasi tutto. La farina di insetti, infine, è igienicamente più sicura e per questo è consigliata nell’alimentazione a tal punto che in alcuni istituti hanno avuto l’idea di introdurla all’interno delle mense. Queste nuove farine possono essere utilizzate per pasta, hamburger alternativi a base vegetale, pane e snack vari. Si possono usare come la farina di grano o altri cereali.

Tra i principali problemi che si riscontrano nell’alimentazione a base di insetti c’è il loro costo elevato poiché la produzione è ancora fortemente limitata e poco diffusa. In più è presente un tabù culturale per cui molti consumatori provano ancora grande disgusto nei confronti di un’alimentazione a base di insetti. Da non sottovalutare è il rischio alimentare dato dal possibile accumulo di sostanze pericolose negli insetti anche se gli studi disponibili non hanno sottolineato rischi diversi da quelli di comuni prodotti alimentari. Altro problema sarebbe capire come e se gli insetti sono stati allevati e, di conseguenza, se sono stati usati antibiotici per farli sopravvivere negli allevamenti. Ma davvero l’alimentazione a base di insetti si può considerare ecosostenibile? Per sostituire le proteine animali a cui siamo abituati occorrono quantità notevoli di insetti e allevarne così tanti ha sicuramente un impatto ambientale ed economico diverso da quello che è presente oggi. La gestione delle pur ridotte deiezioni potrebbe diventare un problema non da poco su scala di allevamento ampia. E per consumatori orientati a un’alimentazione vegetariana non bisogna mangiare insetti per salvaguardare le specie.

La redazione che si è occupata della realizzazione di questa pagine è composta dalle studentesse e dagli studenti della 3E della scuola media Galileo Galilei di Casola (I.C. Moratti). E’ formata dai seguenti alunni: Matilde Boriassi, Rocco Duranti, Pietro Lenzi, Othmane Sadik, Leonardo Serafini, Andrea Spadoni e Soraya Van Rijn. La docente tutor è la professoressa Roberta Baroni, il dirigente scolastico è il dottor Marco Battella.

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