ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado G. Galilei di Monzone (MS) - 1C - 2C

Equi, è lei la regina delle acque

Viaggio alla scoperta di un vero e proprio centro... benessere nel cuore della Valle del Lucido

Equi: il nome del paese proviene dal latino “Aquae” che indica la presenza di sorgenti di acqua termale che scaturiscono dal bosco, dalle numerose grotte e dai torrenti intorno al paese e che danno origine al fiume Lucido “perché giammai s’intorbida”.

Dove c’è acqua c’è vita, infatti nella preistoria l’area era ricca di animali, come ad esempio orsi, che si rifugiavano per il letargo nella Tecchia, una grotta prossima alla cavità fonte di tanta acqua detta “la Buca”. Nella Valle del Lucido sorge il complesso termale di Equi Terme.

L’origine si deve all’acqua piovana che filtra nel sottosuolo, ricco di sali minerali per riaffiorare in superficie dando luogo alle sorgenti calde con temperature sopra i 25°C. Le sorgenti di acqua solforosa che sgorgano in prossimità del borgo interessarono l’ingegner Carlo Tonelli, originario di Equi, tanto da riunirle in uno stabilimento che diventerà uno dei centri più importanti d’Italia.

Il centro nacque sulle antiche vestigia termali romane, che furono riportate alla luce in un luogo detto “al bagno”. I romani conoscevano le proprietà del territorio già in epoca imperiale e questo spinse Carlo Tonelli a portare avanti i propri progetti con grande determinazione. L’ingegnere progettò un impianto dotato di tutte le strutture scientifiche ed igieniche all’avanguardia con una struttura alberghiera corrispondente alle varie esigenze dei frequentatori. L’ingegner Tonelli diventato anche un esperto in terapia idrica, scoprì che gli effetti curativi delle acque risultavano più rapidi ed efficaci se la temperatura fosse più elevata, venne così progettato e realizzato l’impianto di riscaldamento per portare la temperatura superiore a quella naturale.

L’impianto fu completato e reso attivo in soli due anni, anche se non consentì di conservare tracce dell’antica costruzione romana. Le terme sono state gestite dalla famiglia Tonelli sino al 1989 quando furono acquistate dal comune di Fivizzano. Nel corso degli anni sono seguiti ulteriori ampliamenti e ancora oggi è possibile fare il bagno nella grande piscina ovale, mentre i bambini possono utilizzare la piscina rettangolare più piccola.

Adiacente alla struttura non manca il presidio medico con massaggiatrici, saune e uno spazio per inalazioni. All’ingresso dello stabilimento termale, ad ottant’anni dall’inaugurazione, è stato collocato un monumento con il ritratto bronzeo del fondatore.

 

Nella provincia di Massa Carra, la Valle del Lucido, si caratterizza per affioramenti di acque sotterranee particolarmente ricche di sali minerali. A sud dell’abitato di Equi Terme, sgorgano due sorgenti: la sorgente Barrila e la sorgente della Buca d’Equi, probabilmente alimentate dallo stesso circuito.

Le sorgenti calde, sfruttate dallo stabilimento termale di Equi, si trovano invece nella sponda sinistra del torrente Lucido. Le acque sono situate lungo le linee di frattura, faglie della crosta terrestre o in prossimità di vulcani estinti. Le acque piovane penetrano nel terreno, i sali disciolti dalle rocce e i gas sprigionati dalle attività tettoniche o dal raffreddamento di un bacino magmatico. L’acqua solforosa di Equi era già utilizzata ai tempi dei romani e poi utilizzata unicamente dagli abitanti del luogo. Le acque impiegate negli impianti termali vengono alla luce da una cavità lungo la riva sinistra del torrente Lucido, vicino al paese. Stiamo parlando di una sorgente ad alto contenuto di zolfo e sali. L’acqua di Equi è indicata per la cura delle affezioni dell’apparatore spiratorio, per affezioni dermatologiche, malattie osteo-articolari e per problemi vascolari. Gli effetti curativi risultano più efficaci con temperature dell’acqua un po’ superiori a quelle naturali.

 

Le grotte sono state modellate in milioni di anni dalla forza delle acque che penetrano nelle fessure del calcare ed hanno formato, pozzi, gallerie, sale e luoghi sotterranei di grande interesse e suggestioni. Abbiamo intervistato un abitante del paese di Equi per farci raccontare la storia della “Buca di Equi”.

Da chi furono scoperte le grotte di Equi? Fu un naturalista, Antonio Vallisneri, intorno al 1700. Dal 2004 si possono visitare stanze asciutte e le stanze bagnate».

Perché sono importanti le grotte? «Sono un’attrazione naturale che incuriosisce molte persone che arrivano qui per scoprire il paesaggio e la storia del territorio».

Che altre attività si svolgono nelle grotte? «Si pratica la “speleo-avventura“, una vera e propria arrampicata nella parte più sconosciuta della grotta, tra muri alti più di 70 m senza illuminazione».

Oltre alle Terme e alle grotte cosa si può trovare a Equi? «Ci sono i famosi “bozzetti”, un tratto del torrente Catenella pieno di piccole pozze allestito con pietre raccolte sul greto del corso d’acqua».

 

Gli articoli e i disegni sono a cura degli alunni della 1C e 2C: Leonardo Bellacci, Marco Ernesto Forfori, Allison Frandi, Antonio Mastrini, Barbara Tazzara, Teresa Tazzara, Irene Achilli, Mathias Alessandro Azzi, Federico Banchi, Alessandro Dellepiane, Matteo Dellepiane, Noemi Fabiani, Marco Folegnani, Lorenzo Francini, Jacopo Furia, Kiara Giovannoni, Giada Innocenti, Andrea Lazzeri, Alex Nanna, Viola Ulrike Nioi, Alessia Ottolini, Elisa Piolatto, Irene Polloni. Docenti tutor: Cristina Ciprianetti, Adele Sisti. Dirigente scolastico Marco Battella.

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