ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado A. Cesalpino di Arezzo (AR) - 2H

Donare per gli altri, donare per noi

Dalla testimonianza di volontari e operatori, riflessioni su un gesto semplice e importante. La rete funziona così

Perché si diventa donatori di sangue? L’abbiamo chiesto a persone per le quali questo gesto è diventato un’abitudine.

C’è chi ha cominciato da molto giovane e chi in età più matura; chi ha seguito gli amici e chi è stato convinto da iniziative di sensibilizzazione. Per tutti c’è una motivazione comune: il desiderio di aiutare gli altri.

Per donare il sangue bisogna avere un’età compresa tra 18 e 65 anni e pesare più di 50kg. Bisogna essere in buona salute, non avere infezioni in corso; la condizione di ipotensione (pressione troppo bassa) può essere una controindicazione.

Alcuni non si avvicinano alla donazione del sangue per timore degli aghi. Si tratta sicuramente di una percezione soggettiva, ma ci dicono che per una sacca di 450 gr di sangue il prelievo è rapido, dura circa dieci minuti ed è praticamente indolore. Il sangue, che in Italia si dona e si riceve gratuitamente, non si può produrre in laboratorio. Donare il sangue fa bene non solo agli altri ma anche ai donatori stessi che, grazie alle visite e alle analisi periodiche, possono tenere sotto controllo la propria salute.

Dopo il prelievo, che percorso fa la sacca? Come vengono gestite le situazioni di emergenza? Ce lo dice Francesca Jacoponi del Centro Trasfusionale dell’Ospedale San Donato di Arezzo: ogni sacca, anonima, è tracciata e viene avviata alla conservazione o alla lavorazione, a seconda delle necessità.

Si tratta di un meccanismo in cui tutto è molto controllato e viene coordinato a livello regionale. Si provvede prima al fabbisogno del territorio (siamo fortunati, perché abbiamo una valida rete di donatori nella nostra provincia), poi alle richieste regionali e da ultimo alle necessità fuori regione.

In questo processo giocano un ruolo importante le associazioni di donatori, come ci confermano Enzo Gialli e Stefano Severi del Gruppo Fratres di Arezzo. Allertate dal Centro Regionale Sangue (anche attraverso il servizio “Meteo del Sangue”, h t t p s : / / w e b 2 . e . t o s c a na.it/crs/meteo/), si attivano tempestivamente con i loro volontari per far sì che le donazioni siano il più possibile in linea con le necessità. Le associazioni si impegnano costantemente anche in iniziative di sensibilizzazione e nel coinvolgimento di nuovi donatori: un ruolo importante, visto che nei due anni di pandemia il numero delle nuove donazioni è risultato in calo.

Chi può, chi se la sente, pensi seriamente a questo gesto: non impegnativo, gratificante per chi lo compie, importantissimo per l’intera società.

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