ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

A scuola ci si annoia? Da noi no!

L’emozione del teatro e la curiosità di mettersi in gioco riempiono i laboratori che fanno formazione

Fare teatro a scuola è importante: apre la mente, aiuta a parlare in pubblico e a superare la timidezza. Si impara ad esprimersi, a rappresentare le emozioni, a condividerle e a trasmetterle, in una società in cui i rapporti interpersonali diminuiscono a favore di quelli virtuali. Inoltre si trasforma in un momento di riflessione sui temi trattati. Il teatro a scuola può essere svago ma anche opportunità per scoprire un nuovo talento. Ma a scuola si fa teatro? E soprattutto agli allievi piace? Nella nostra da tanti anni si propone questa attività sotto forma di laboratorio da sempre frequentata con molto entusiasmo. Le referenti sono le docenti Benedetti e Nardini. Le intervistiamo. A chi si deve l’idea del corso? Siamo docenti di lettere qui da tempo e il laboratorio esisteva già, quindi, abbiamo preso il testimone per continuare questo importante progetto che caratterizza il nostro istituto. Quest’anno a frequentare sono tanti, circa una trentina, la maggior parte delle classi prime. Per questo lo spettacolo scelto riguarda i miti antichi, tema affrontato proprio in prima. Negli anni passati quali spettacoli sono stati messi in scena? Quelli che ricordiamo con particolare emozione sono: Storie di uomini e di lupi dedicato ai bambini morti di mafia; La repubblica delle farfalle ispirato alla vera storia dei bambini ebrei del ghetto di Terezin e Il sempre verde Pinocchio. Perché si dovrebbe frequentare un corso di teatro? Le insegnanti all’unisono spiegano che «il teatro ci mette davanti a grandi opportunità, prima fra tutte quella di conoscere meglio noi stessi con i nostri limiti ma soprattutto con il nostro potenziale comunicativo, fonte inesauribile di creatività. Il teatro è un’ occasione per sperimentare la bellezza e l’autenticità dell’essere qui ora». Ora sentiamo qualche allievo che frequenta il laboratorio. Quest’anno la scuola ha proposto ai suoi allievi diversi laboratori: perché avete scelto proprio teatro? Per la curiosità di mettermi in gioco – risponde una ragazza minuta – e superare la timidezza nel parlare davanti a compagni e poi davanti a un pubblico quando si andrà in scena. Sicuramente l’attività scioglierà la timidezza ma ti diverte o è un po’ noiosa? E poi ti senti a tuo agio o è imbarazzante? É iniziata da alcuni mesi e mi piace molto, perché facciamo anche molti giochi quindi é divertente.

Mi sento a mio agio anche perché siamo qui per imparare e c’é rispetto l’uno verso l’altro.

Lasciamo andare le insegnanti e gli allievi: le prove incalzano, a giugno saliremo sul palco del Teatro dei Servi per il gioco delle parti!

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