ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

E ora andiamo a fare la spesa!

Durante la pandemia abbiamo modificato le abitudini e ci siamo interessati anche alla qualità dei cibi

Andare al supermercato e poi cucinare in famiglia durante la pandemia è stato per noi un piccolo svago, ma anche una occasione per riflettere sul cibo che giunge sulle nostre tavole. Per questo abbiamo posto alcune domande ad un lavoratore di un grande supermercato.

Di cosa si occupa esattamente nel suo supermercato? «Sono Duccio Carapelli, sono uno dei soci dei punti vendita di Siena e le mie mansioni all’interno dell’ azienda sono molteplici. Dalla gestione del personale, gestione dei fornitori, rifornimento dei negozi, relazioni con il territorio e le istituzioni».

Come fa a sapere che i prodotti sono veramente della zona in cui dovrebbero essere prodotti? «Conad ha come azienda l’interesse di valorizzare e promuovere i produttori locali del territorio dove sono ubicati i punti vendita e per questo anche noi su Siena ci adoperiamo in tale direzione. Abbiamo selezionato tante aziende che producono svariati prodotti, ad esempio forni locali e pasticcerie che ci forniscono dolci tipici senesi, aziende agricole che secondo la stagionalità ci forniscono ortaggi e frutta, salumifici che producono insaccati tipici, aziende olearie, moltissime cantine che vinificano i famosi vini locali. Inoltre abbiamo selezionato produttori di miele, conserve, legumi e farine e pastifici che ci forniscono pici e tagliatelle».

Dove conserva i prodotti? «Cerchiamo sempre di valorizzare questi prodotti dandogli degli spazi dedicati e ben visibili sia all’ interno dei reparti freschi che in apposite scaffalature all’ingresso dei negozi per farli risaltare maggiormente. I prodotti freschi vengono venduti il giorno stesso come nel caso della frutta e della verdura. Le aziende locali dalle quali ci riforniamo vengono tutte certificate e selezionate da esperti Conad, i quali fanno sempre una verifica nelle aziende controllando i processi di produzione, le materie prime usate e quindi che gli standard qualitativi siano alti e soprattutto sicuri a tutela del consumatore. Successivamente quando i prodotti arrivano in negozio, vengono nuovamente ricontrollati dagli addetti dei vari reparti».

Durante il covid i clienti hanno modificato le abitudini? «Esistono vari tipi di clienti: c’è chi punta solo al risparmio, anche per ovvi motivi dati dal brutto periodo che stiamo attraversando, e clienti che magari acquistano meno ma scelgono prodotti di qualità e prodotti salutistici. In linea generale comunque gli acquisti sono ormai da tempo più piccoli ma più frequenti per evitare gli sprechi e il rischio di buttare via i prodotti».

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