L’acqua? E’ poca per sprecarla
L’Italia con 428 litri per abitante al giorno è prima nell’Unione Europea per prelievo idrico per uso potabile
L’acqua è essenziale per la vita sulla terra ed è importante per lo sviluppo dei settori agricoli e industriali. Con i suoi 10mila miliardi di metri cubi l’acqua ricopre più del 75% della superficie terrestre, di cui solo il 2.5% è costituita da acqua dolce e potenzialmente potabile, tanto da essere definito “oro blu”. La maggior parte dell’acqua dolce è costituita da ghiacciai (68,9%), mentre il 29% è confinato nel sottosuolo. Di tutta quest’acqua viene utilizzato circa l’8%, di cui il 70% nell’agricoltura, il 22% nell’industria e solo l’8% per il consumo umano e nel settore dei servizi igienico-sanitari. Oggi però sarebbe un vero e proprio dovere poter garantire a tutta la popolazione mondiale l’accesso a questo bene essenziale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato in almeno 50 litri il fabbisogno personale giornaliero.
Tra i paesi ricchi d’acqua ci sono il Sud America, l’Oceania, l’Asia settentrionale e il Nord America, in particolare il Canada, che ha una disponibilità di acqua che varia dai 10mila ai 50mila litri a persona. L’Italia è il paese più ricco di risorse idriche nel bacino mediterraneo e nell’Europa meridionale, grazie alla presenza delle Alpi. Tra i paesi più poveri ci sono il nord Africa, l’Africa orientale e l’Africa meridionale, il Medio Oriente, la Cina, il Messico e l’India. L’Italia con 428 litri per abitante al giorno è prima nell’UE per prelievo di acqua per uso potabile, ma l’erogazione giornaliera è quantificabile in 220 litri per abitante a causa delle dispersioni nella rete. Di tutta l’acqua potabile immessa nei 500mila km di rete di distribuzione italiana ben il 41,4% viene disperso: in un solo anno si spreca-no perciò nel nostro paese 3,45 miliardi di metri cubi d’acqua per via delle perdite. Stimando un consumo medio per abitanti di 80 m 3 annui si parla di un volume capace di soddisfare le esigenze idriche per un anno di 40 milioni di persone.
La provincia dove c’è lo spreco più grande è Frosinone, con il 75% di acqua immessa nella rete che va dispersa. La provincia con minor spreco è Macerata, con solo l’8,6% di spreco. Lucca si attesta come provincia nel gruppo di quelle che disperdono tra il 20 e il 35% insieme ad Arezzo, Siena, Pistoia e Firenze, mentre il resto della Toscana se la passa addirittura peggio: Prato è fanalino di coda, con uno spreco del 58,2%. Tutto questo gigantesco spreco è dovuto alle pessime condizioni delle tubature, specialmente nel tratto di rete finale. Tra il 60 e il 70% della rete idrica ha più di trent’anni, mentre il 25% supera i 50. Oggi il rinnovo della rete idrica procede a un ritmo di 3,8 km l’anno: di questo passo ci vorranno oltre 250 anni prima di aver ristrutturato le migliaia di km di tubi. Il problema quindi è evidente e la soluzione chiara: occorre investire nell’ammodernamento della rete idrica!