ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

La dislessia può rafforzare la classe

A Prato c’è l’associazione Aid che aiuta famiglie e ragazzi. La storia di Jessica che è arrivata all’università

Un incontro con l’Aid sezione di Prato, per saperne di più. Gli studenti della scuola media Marcocci hanno parlato con l’ex presidente Emanuela Zucchini e con la studentessa universitaria Jessica Perillo. Ci hanno raccontato cos’è l’AID (associazione italiana dislessia) portandoci le loro esperienze personali. Innanzitutto le persone con DSA sono coloro che hanno difficoltà nell’apprendimento: chi ha questo disturbo presenta alcune problematicità, nello specifico la dislessia (avere difficoltà a leggere), la discalculia (avere difficoltà a fare i calcoli), la disortografia (avere difficoltà a scrivere con una corretta ortografia e fonografia) e la disgrafia (avere difficoltà nella scrittura grafico-motoria). Ci sono persone che non sono consapevoli di avere un DSA, in realtà, attualmente, circa il 4,5% degli alunni sono dislessici. I primi sintomi si notano dalla scuola elementare, soprattutto nelle prove o nelle verifiche scritte. Una persona può nascere con DSA, ma non può diventarlo con il passare del tempo, così come non può “guarire”. Per aiutare tali studenti, nella scuola si utilizzano degli strumenti compensativi: mappe concettuali, tabelle, calcolatrice o sintesi vocale. È importante aiutare il compagno con DSA e non lasciarlo da una parte facendolo sentire diverso.

Nell’incontro sono stati approfonditi poi gli obiettivi dell’associazione e le sue attività. L’AID nasce a Bologna, il fondatore è Giacomo Stella, Professore ordinario di Psicologia Clinica, alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che per il suo impegno e il suo contributo scientifico rappresenta, sullo scenario nazionale ed europeo, uno dei massimi esperti sui temi della dislessia e dei DSA. Progressivamente l’associazione si estende anche in altre province. È composta principalmente da genitori e insegnanti, ma anche dottori che aiutano e supportano chi ha bisogno. In particolare, AID di Prato offre supporto alle famiglie di adolescenti con DSA, incoraggiandole e fornendo delle occasioni d’incontro e delle strategie, tramite eventi, formazione e strumenti eterogenei. L’obiettivo principale è rendere autonomo lo studente con DSA, favorendo l’inclusione e il successo formativo. Jessica è all’Università e racconta: «Ho scelto una facoltà che per la mia dislessia è un paradosso, Scienze Biologiche, anche se vorrei fare Veterinaria.

Da discalcula sto trovando dei problemi seri però non è un impedimento per me, dobbiamo affrontare le nostre paure, come negli sport quando cadete o vi fate male, non rinunciate alla prima. Io faccio equitazione, si dice che quando cadi da cavallo la prima volta, o l’insegnante ti costringe a rimontare, oppure non rimonterai mai più».

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