ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il disagio giovanile, che confusione

Difficile, forse impossibile, capire tutte le difficoltà di un adolescente. Proviamo a fare un po’ di luce

Possiamo comprendere tutte le difficoltà di un adolescente? No, probabilmente. E proprio in questo consiste il disagio giovanile: avere come un muro di preoccupazioni davanti a sé e non saperlo superare, oppure sentirsi non compresi appieno dagli adulti o dagli stessi coetanei.

Generalmente tale malessere è legato ad un turbamento, ad un conflitto interiore che deriva dall’essere ancora bambini e dal desiderio di crescere in fretta. In realtà è l’adolescenza stessa a rappresentare una complessa fase di passaggio caratterizzata da svariati cambiamenti che possono provocare un nonagio e che minano, a volte, il benessere dei giovani.

Ogni momento di crisi è, comunque, una sfida appassionante che porta gli adolescenti ad assumere nuove responsabilità,ad acquisire nuove conoscenze, a raggiungere nuovi traguardi. Con l’arrivo della pandemia, i giovani di oggi si sentono ancor più isolati, come se vivessero in un mondo parallelo, senza riuscire a comunicare agli altri la propria inquietudine.

Il Covid ha sicuramente peggiorato la situazione emotiva degliadolescenti, in quanto chi si stava aprendo ad un gruppo ha saltato una fase di relazione molto importante, chi già non aveva dei rapporti sociali si è trovato ancora più solo, sentendosi inadeguato nel rapportarsi con gli altri.

Anche nell’ambiente scolastico non è stato più possibile svolge-re liberamente attività ludiche, lavori di gruppo, gite e il necessario distanziamento ha impedito scambi di affetto, come una stretta di mano o un abbraccio.

Questa situazione prolungata ha diffuso tra i ragazzi l’ansia di non poter tornare alla normalità, la perdita talvolta di interesse e di motivazione, il senso di incertezzaediinsicurezzanell’affrontare la quotidianità.

La pandemia ha portato, inoltre, ad un uso eccessivo del cellulare e dei social network, che ha accentuato il disagio giovanile conseguente alla mancanza di un contatto «reale».

Per tutti questi motivi il nostro Istituto ha deciso di attivare lo «Sportello di orientamento» e di far intervenire a scuola uno psicologo. Queste iniziative rappresentano un’opportunità importante per i giovani, quella di essere accolti ed ascoltati da un esperto, che ha un ruolo certamente diverso da quello del docente e che può utilizzare le strategie più efficaci e gli strumenti più adeguati per aiutarli a superare le difficoltà legate alla situazione attuale.

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