ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Tesori nella chiesa di San Francesco

La seconda tappa del nostro tour ci porta dentro un gioiello medievale. Quando il Santo si fermò in città

È dedicata alla chiesa di San Francesco la seconda tappa dell’itinerario turistico alla scoperta dei tesori di Pescia, proposto dalla redazione di «Detto Tra i Banchi», il giornalino scolastico dell’Istituto comprensivo Libero Andreotti. La chiesa si trova al centro del quartiere omonimo, per lo più residenziale, che sorge a ridosso della collina sulla sponda sinistra del fiume Pescia. Secondo gli storici, è stata costruita intorno alla fine del tredicesimo secolo (1200), modificata nel Settecento, e riportata, infine, alle fattezze originali nel Novecento. Dal punto di vista artistico, è caratterizzata dalla presenza di cappelle votive delle più importanti famiglie pesciatine, alcune addirittura progettate da Andrea Cavalcanti, il figlio adottivo di Brunelleschi. Inoltre, vi si possono trovare tele rappresentanti alcuni santi, come Il Martirio di Santa Dorotea, posto vicino all’altare Della Barba, oppure San Carlo Borromeo, situato, invece, vicino all’altare Serponti.

All’interno della chiesa, inoltre, è custodita una pala di enorme valore artistico: la pala di Bonaventura Berlinghieri, che rappresenta proprio le vicende della vita di San Francesco. Perché è famosa? Basta sapere che è una delle prime rappresentazioni che abbiamo del Santo, realizzata solo nove anni dopo la sua morte. Inoltre, gli storici dell’arte lo considerano un importantissimo documento: la pala è infatti datata e firmata, cosa davvero rara al tempo del pittore.

Oltre alle opere d’arte, però, c’è un’altra ragione per cui la chiesa di San Francesco viene ricordata da tutti. Secondo una leggenda, infatti, fu lo stesso santo a chiedere di erigerla. La tradizione pesciatina vuole che San Francesco, in cammino verso Pisa, si fosse fermato per ben tre giorni nella nostra cittadina. Si dice che fu il ricco mercante Venanzio degli Orlandi a ospitare lui e i suoi frati, donando loro una casupola e un convento, successivamente affidato alle cure di due frati fiorentini.

Il luogo, al tempo, divenne così famoso che i cittadini di Pescia furono costretti a costruire un ponte che unisse le due sponde del fiume, l’attuale ponte di San Francesco, poiché il numero di pellegrini in visita al sacro luogo era aumentato a dismisura. E al giorno d’oggi? La Chiesa è luogo di celebrazioni, come la festa dedicata al santo e le messe settimanali, ma nessuno di noi ha mai visto la fila di turisti in attesa di visitarla. E invece la nostra redazione vi assicura che vale davvero la pena di trascorrere del tempo al suo interno, perché le bellezze che racchiude sono un tesoro da far scoprire a tutti.

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