ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Margaritone di Arezzo (AR)

2022: il ministero boccia tutti

La decisione di riprendere gli esami con le vecchie prove ha scatenato la protesta degli studenti: ecco perché

Il 2022 è iniziato per gli studenti delle classi terminali del primo e secondo ciclo con una notizia shock.

Il ministro Bianchi ha annunciato infatti la decisione di tornare ad effettuare gli esami di terza media e di maturità secondo le modalità di svolgimento prepandemia. Il ministero ha chiarito che la campagna vaccinale, le norme di prevenzione, l’isolamento e il tracciamento dei casi hanno consentito agli studenti e ai loro professori di tornare a scuola in presenza, di svolgere regolarmente le attività didattiche e dunque di poter tornare agli esami secondo le modalità di svolgimento pre-pandemia.

L’opinione pubblica ha accolto con favore la comunicazione del Ministro quale inconfutabile riprova che i comportamenti virtuosi e la vaccinazione anche dei più giovani ha consentito al nostro paese di ritrovare una certa normalità, ma la maggiorparte degli studenti ed anche molti insegnanti e dirigenti scolastici hanno invece gridato all’ingiustizia e al dissenso.

Venerdì 4 febbraio la prima manifestazione a Roma: studenti di tutta Italia hanno marciato verso la sede del Ministero chiedendo un incontro con il ministro.

Ma cosa preoccupa noi studenti? Perché la manifestazionecontro la decisione del Ministro? Ci siamo interrogati su quale sia il nostro stato d’animo alla viglia di uno degli esami più importanti delle nostre carriere scolastiche.

E’ emerso un profondo smarrimento ed una radicata paura di non essere adeguatamente preparati ad affrontare delle prove così impegnative.Veniamo da mesi di didattica a distanza che, pur avendoci consentito di rimanere legati ai nostri insegnanti e ai nostri compagni, strappandoci alla noia e al vuoto delle ore trascorse in casa durante i lockdown, dall’altra ci hanno messo a dura prova: le difficoltà di connessione, l’incapacità di sfruttare al meglio le piattaforme digitali, la noia di ore tutte uguali davanti ad un monitor senza la possibilità di interagire, di guardarsi negli occhi, di darsi sostegno vicendevolmente. E poi la malattia che ha colpito molti di noi direttamente o le nostre famiglie gettandoci spesso nell’angoscia dell’isolamento, nella paura di conseguenze tragiche.

Alcuni dei nostri genitori hanno perso il lavoro perché le attività hanno chiuso, molti sono stati costretti a lavorare da casa mentre aiutavano noi a seguire le lezioni, a svolgere i compiti. Con conseguenzedisastrose:au-mento del disagio psichico, aumento dei divorzi, aumento dell’abbandono scolastico.

Tutto ciò ci ha fatto perdere sicurezze, punti di riferimento e conoscenze necessarie ad affrontare una normalità di cui forse ci riapproprieremo solo gradualmente.

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