«C’è del colore in questo tempo strano»
Gli alunni della seconda B raccontano la loro esperienza scolastica e i mancati abbracci al tempo del Covid19
4 marzo 2020: tra gli alunni di tutte le scuole italiane regna una tensione pazzesca. Gli insegnanti hanno appena comunicato che le scuole rimarranno chiuse per le due settimane successive. Gli alunni si scambiano frasi apocalittiche del tipo «addio; non ci rivedremo più» ma anche «alé domani si dorme!».
Per tranquillizzarli gli insegnanti affermano che si sarebbero rivisti presto. La stessa sera scatta il primo lockdown, causa Covid 19. Si arriva così a giugno con le scuole chiuse e la didattica a distanza. Estate 2020: sembra che il Covid stia finendo. Settembre 2020: inizia un nuovo anno scolastico. Gli alunni scoprono un nuovo modo di frequentare la scuola, volti e sorrisi coperti dalle mascherine e distanza sociale. Chi si vede per la prima volta, come noi, non impara a conoscersi per davvero.
Ci si abitua a guardare i compa-gni con la mascherina, ma si impara che anche gli occhi possono sorridere, non solo le bocche. Oggi, febbraio 2022: siamo ancora distanziati e non ci siamo mai abbracciati, come potevamo fare una volta, eppure si sono creati dei forti legami; a volte basta un cenno o uno sguardo per capirsi al volo. Sen-tiamo la mancanza delle attività all’aperto e di muoverci liberamente all’interno della scuola.
Nella nostra classe, 2B della scuola secondaria di primo grado Guido Cavalcanti, grazie ad Alessia, la nostra compagna diversamente abile, andiamo però spesso in un’aula dove possiamo sederci per terra, su deicuscini, e raccontare di noi … e questo è bellissimo! «Questo periodo è assai oscuro», dicono tutti, «non ci abbracciamo più, si indossa sempre la mascherina e nessuno sembra più felice». Eppure, anche se conoscerci è stato difficile, abbiamo creato un legame indissolubile e resistente. A scuola abbiamo lavorato sulle emozioni, realizzando un cartellone che raffigura un albero con foglie colorate e parole che ci rappresentano in questo momento. Quando abbiamo condiviso in classe le parole, ci siamo accorti che erano per la maggior parte colorate e portatrici di energia positiva: gioia, speranza, timidezza, confiance (fiducia), felicità … è vero, tra queste emozioni c’è anche la tristezza, ma chi ha scritto questo termine ha dimostrato di sentirsi accolto ed è riuscito a dirlo a voce alta. Questo tempo strano allora, ci siamo detti, forse contiene qualche segreto, qualche dono prezioso… «adesso lo sappiamo quanto è triste stare lontani un metro …», come scrive Mariangela Gualtieri, e noi lo sappiamo davvero, ne abbiamo fatto esperienza; eppure stiamo fiorendo!